Il windsurf è uno sport per tutti, se non ci credete leggete queste 4 incredibili storie di windsurf.
Mariuccia- Il mito
Per esempio, a Genova abita un’invidiabile signora di 92 anni che prende spesso la sua attrezzatura e si reca in spiaggia pronta a cavalcare le onde. Si chiama Mariuccia e non perde mai l’occasione di salire sulla sua tavola nei posti più belli e ventosi d’Italia. Ha cominciato 32 anni fa, quando aveva 60 anni, e da allora non ha mai smesso di appassionarsi ogni giorno d più al windsurf.
“Il windsurf è uno sport che mantiene giovani” ha dichiarato la signora. Questo è un esempio di come non sia mai troppo tardi per mettere il cuore in una passione e che non ci sono limiti a ciò che una persona può fare.
ADSO
Un altro esempio del carattere inclusivo del windsurf arriva da due storie. La prima si svolge a Savona, dove l’ADSO (Associazione Down Savona Onlus) ogni estate partecipa a lezioni dedicate di windsurf. L’esperienza si rivela sempre molto positiva: i ragazzi iscritti all’Associazione, con il loro coraggio e la loro determinazione a imparare una nuova disciplina, hanno dimostrato a tutti che la disabilità non preclude dal praticare uno sport e divertirsi tutti insieme.
Windsurf 4 Amputees
A questo proposito, non si può non citare Windsurf 4 Amputees, il progetto che permette alle persone che portano protesi di godersi una bella surfata sulle acque italiane.
Ciò è possibile grazie a dispositivi di sicurezza studiati per rendere l’esperienza più tranquilla, ma emozionante, possibile.
Le protesi sono impermeabili e permettono una maggiore aderenza alla tavola, mentre ogni membro iscritto indossa uno speciale braccialetto che, in caso di caduta pericolosa in acqua, si gonfia favorendo il galleggiamento.
Karsten e Dirk
Per concludere questa bella rassegna di esempi su come il windsurf possa coinvolgere persone di tutte le età e condizioni fisiche, voglio raccontarti due incredibili storie di coraggio e di voglia di libertà.
Siamo nel 1986, la Germania è divisa in due e la vita è molto complicata.
Due amici, Karsten e Dirk, decidono che è ora di fuggire per inseguire la libertà.
Così decidono di sfidare le acque gelide del Baltico e le intemperie della stagione invernale.
Partirono all’alba da una spiaggia a nord della Germania con solo una tuta in neoprene e due tavole fatte a mano. Si diressero verso la Danimarca.
Karsten si lasciò spingere dal vento per 70 km fino alle coste danesi, mentre Dirk non riuscì a proseguire e, fortunatamente, fu salvato da un peschereccio danese che lo soccorse portandolo a riva.
Hamza Tunisia-Italia in windsurf
Non solo Karsten e Dirk, ma anche Hamza ha vissuto un’esperienza vagamente simile: fuggito dalla Tunisia, questo diciassettenne è approdato a Pantelleria navigando da solo in mezzo al mare…in windsurf.
Il ragazzo è un abile surfista ed è stato portato subito nel centro di accoglienza di Trapani per verificarne l’identità e la provenienza. È stato accolto da alcuni commercianti vicino alla spiaggia che non potevano credere ai loro occhi. Qualcuno insinua che, in realtà, sia stato portato fino a un certo punto con una barca per poi proseguire da solo, ma comunque si tratta di un’impresa da pazzi: immaginate di fare windsurf in mare aperto e in inverno anche solo per qualche chilometro!